18 maggio 2011

Un fumettista ravennate ha conquistato la Francia

"L'intervista della Domenica" de "il Resto del Carlino" a Riccardo Crosa in occasione della mostra a Fusignano (RA).




Con una carriera lunga 25 anni, Riccardo Crosa è fra le migliori firme italiane di fumetti. Siracusano di nascita, abita e lavora a Ravenna dal 1982. Ha esordito (auto producendosi) nella prima metà degli anni Ottanta con un personaggio che tutt’ora vanta numerosissimi fan, che ne vorrebbero il ritorno: il mago Rigor Mortis, genio del male. Con quel personaggio sono state realizzate carte, figurine, giochi di ruolo. Nei prossimi giorni la Provincia e il Comune di Fusignano gli dedicheranno una mostra, “Sincronia d’autore”, che sarà allestita nella sala “Il Granaio”. La mostra sarà inaugurata il 7 maggio alle 18, e proporrà un centinaio di opere originali.
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Su cosa sta lavorando oggi, Riccardo Crosa. Nuovi personaggi fantasy?
“No, no: sono impegnato in due grossi progetti, per altrettante case editrici specializzate : la belga Le Lombard e la francese Soleil. E si tratta di progetti con disegni realistici. Pensare che desidero invece da sempre realizzare storie ‘cartoonesche’. Ho iniziato a conoscere i fumetti con Topolino, ma il primo che ho scelto da solo, che amo tutt'ora, è Asterix, che mi ha fatto capire che quello era il mio mondo. Amo quel formato, la copertina cartonata, le grandi pagine a colori…”.
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Come i volumi che ha realizzato e sta realizzando per il mercato francofono?
“È vero, ma per arrivare a quel formato, dal punto di vista stilistico sono ‘morto’ cinque o sei volte. Insomma dopo varie vicissitudini e dovendo, appunto, abbandonare lo stile umoristico. Infatti a giugno con l'editore Soleil uscirà il primo volume di una serie di cinque intitolata ‘Vigilants’, scritta da Jean-Charles Gaudin . Siamo in territori simili a ‘IT’ e a ‘Stand by me’ di Stephen King, con ragazzi messi di fronte a tremendi misteri. Il tutto mescolato ai personaggi di Heroes, uomini e donne con superpoteri di origine misteriosa . Il pubblico è quello dei ragazzi. Con l a casa editrice belga ‘Le Lombard’ uscirà, nello stesso periodo, la serie ‘Synchrone’, un poliziesco psicologico, realizzato insieme a Vincent Delmas. In entrambi i casi storie di ampio respiro, il più realistico possibile, più delle firme di Bonelli”.
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Questi libri arriveranno in Italia?
“Temo di no. Qui il mercato dei fumetti in edizione da libreria è ridottissimo. La Francia è un altro pianeta”.
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Che l’ha ‘chiamata’ e scelta vari anni fa…
“Esatto, quando sono entrato a far parte del progetto Shogun, che mirava a produrre manga europei adottando il modello narrativo giapponese. Tutto è nato dal rifiuto di un progetto”.
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In che senso?
“Insieme allo sceneggiatore Davide Barzi, avevo messo in piedi un progetto che pensavo adatto al mercato francese. Non è piaciuto però la grande casa editrice Les Humanoides Associés ha apprezzato i miei disegni e mi ha proposto di entrare nello staff che doveva realizzare appunto manga ‘europei’. La serie si chiamava ‘Sanctuaire Reminded’ ed era un thriller fantascientifico e psicologico. È stata dura, affascinante ma dura: si dovevano disegnare 35 pagine al mese e le scadenze erano ferree. Insomma, si doveva correre e mantenere in ogni caso uno standard ‘francese’, ovvero molto alto. Non ho fatto alcuna scuola di fumetto; ho studiato illustrazione, certo, ma per il resto sono autodidatta. Allora (come ora) non amavo i fumetti giapponesi e i loro cartoni. Con le debite eccezioni: Akira, capolavoro di Katsuhiro Otomo, ad esempio. Quindi ho studiato, valutando anche il linguaggio cinematografico: inquadrature, sequenze. Molto formativo, certo! La serie è stata poi proposta in Italia da Stratelibri. Abbiamo però scoperto che i lettori di manga, in Francia come in Italia, vogliono i prodotti giapponesi, non possibili adattamenti, anche se curati e ben disegnati”.
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Come mai in Italia i fumetti non hanno un mercato analogo a quello francese?
“Intanto perché quando dici che disegni fumetti per adulti, molti pensano ancora al porno. Poi perché, se il fumetto popolare, in edicola, continua ad andare, e l'ho visto con Johnatan Steel e Agenzia Incantesimi, i volumi da libreria costano troppo e sono meno richiesti. Gli editori non rischiano più di tanto, insomma. Conta naturalmente la concezione della cultura: il fumetto d’autore trova un po’ di spazio, certo; ma se non fossi andato all'estero, come moltissimi miei colleghi, avrei fatto molta fatica a campare con questo lavoro”.
di Nevio Galeati

2 commenti:

Riccardo Crosa ha detto...

Carissimo, un giorno ti porto fuori e ti offro una cena, così mi spieghi come fai a trovare tutte queste notizie!

L'Impressore ha detto...

Ci vuole pazienza, costanza e Google Alert. E poi, sei un personaggio famoso, non è difficile che i motori di ricerca ti "indicizzino" ;)